venerdì 6 aprile 2007

Si scrive Università, si legge sfruttamento e si intenda mafia.

Nel silenzio dei più due trasmissioni temerarie,Le Iene e Striscia la notizia hanno descritto un fenomeno grave in cui sono incorsi e incorrono non pochi giovani e valenti lavoratori dell'intelletto. I fatti anzitutto. Numerose Università italiane omettono di versare i contributi a dottorandi e contrattisti, impiegati presso gli atenei nella forma gallinacea del co.co.co. Quel che sorprende non è solo il fatto in se stesso( di una gravità inaudita,sia detto per inciso: lo Stato fiscale manda in galera un bottegaio perchè non dichiara la fattura di tre mortadelle e poi uno degli enti caratteristici dello Stato per la sua abusata autonomia non versa un centesimo di contributi per i suoi lavoratori atipici! Per tacere del caro sindacato: dove siete cari i miei defensores virtutis valentibus?)ma il modus con cui i co.co.co delle università lo hanno fatto prersente nelle suddette trasmissioni. Infatti erano oscurati come fossero collaboratori di giustizia e paperinizzati nella voce perchè non fossero riconoscibili. Si sapeva che la cultura mafiosa del sotterfugio caratterizzava l'Università italiana ( basti ricordare i modi tutt'altro che ortodossi con cui la moglie del Presidente Prodi superò l'esame di Economia Politica con l'allora assistente del defunto Beniamino Andreatta dottor Rovati......)ma ci mancava l'utilizzo delle tecniche mediali adoperate per far parlare in video i pentiti. Adesso l'Università italiana s'è proprio "normalizzata" anche in questo. Manca solo una cosa perchè l'identificazione sia completa: che qualche pentito incolpi di tutto il Senatore a vita Andreotti. Ma si può dubitare che accada. Infatti serve troppo la sua presenza in Senato a reggere la maggioranza, per permettergli di perdersi ancora in lunghissime logomachie processuali.
Ad proxima acta diurna.

1 commento:

Old Whig ha detto...

Ciao! Anch'io ho visto uno dei servizi di Striscia in questione e infatti ero rimasto sorpreso...e poi ci chiediamo perchè gli studenti più preparati e i ricercatori più dotati fuggono negli USA...