sabato 7 luglio 2007

La rifondazione della sinistra secondo il subcomandante Fausto.
Il compagno Bertinotti ha scoperto l’acqua calda, cioè che la sinistra europea è in crisi,perché ha perso le elezioni in Francia. E si stupisce pure. Ma come? Dopo la (s)vendita di tutte le aziende pubbliche , che hanno permesso di fare all’uomo di Soros ,il Presidente Prodi, e dopo la finanziaria che ha bastonato il popolo lavoratore a sangue, che può pretendere il subcomandante Fausto? Sarà che si è imborghesito: saremmo curiosi di sapere se sa quanto costa un kilo di pane o un litro di latte. Magari è rimasto fermo alle live, pardon lire. Abbiamo poi una domanda da fare al Presidente della Camera: aveva promesso di regolarizzare un migliaio di precari della Camera dei Deputati ( tanto per restare in argomento: gli amici deli amici o le amiche da camera, alias portaborse etc: quelli che il buon Rino Formica chiamava nani e ballerine della politica). Ha fatto qualcosa o magari aspetta la prossima batosta elettorale? Mancano gli uomini: il Presidente Bettino era noto per avere “otto palle”. Quante ne avranno i politici della cosiddetta sinistra di oggi. Dato che hanno solo i DICO come programma di riforma innovativa, non vorremmo pensare che siano tutti castrati.
D’Alema vuole morire andreottiano.ma il Riformismo di Blair e Craxi era un’altra cosa che fare ammucchiate.
Che hanno in comune Marini e D’Alema, Rutelli e Fassino, Veltroni e Prodi? Dicono di volere fare la storia del Riformismo ma viene il dubbio che il Riformismo non sanno nemmeno che roba sia. Perché mettere insieme carriere confezionate alle Frattocchie come quelle di Fassino ,D’Alema e Veltroni con personaggi che facevano i portaborse della vecchia D.C. come Marini con Donat Cattin e Prodi con Moro? L’intento sembra nobile: dicono di voler dare all’Italia una forza capace di portare il Paese nella modernità. Ma è la coincidenza della nascita del P.D. con tutti gli affari di questi giorni, dai telefoni della Telecom alle Banche che ormai sono padrone di ogni cosa in Italia ( e non sono mai chiamate a rispondere di nulla dalla magistratura, che è stata svelta solo con Bettino Craxi come tempi dei processi), a darci la vera spiegazione della nascita della baracca del Partito Democratico. Serve ai poteri forti una politica debolissima, che si incarna in un partito senza capo né coda come il Partito Democratico,priva di riferimenti ideologici e morali che sappiano guardare al futuro del lavoro e alla tutela dei lavoratori. Manca una forza politica capace di essere coraggiosa con gli Stati Uniti senza doversi calare le brache a ogni piè sospinto,come è accaduto anche di recente con il rifinanziamento delle missioni all’estero. Manca una politica industriale che progetti lo sviluppo vero del paese, come era ai tempi della vituperata Prima Repubblica, su cui il leader tanto bistrattato Bettino Craxi aveva fatto un punto centrale, come dimostra la vicenda SME. Mancano capi politici e leaders come Bettino Craxi ,capaci di imporre un linea politica degna di questo nome. Infatti il caro Prodi è capace solo di fare da sensale d’affari, da buon allievo o meglio portaborse di Beniamino Andreatta( che il Padre Eterno ha chiamato a Sé e c’è da sperare che Aldo Moro non gli chieda conto dell’accordo coi comunisti ). Difatti da quando è tornato al governo, il buon Prodi non fa che combinare affari per conto terzi: da Banca Intesa con San Paolo IMI, poi la Telecom dell’amico Rovati, le autostrade promesse agli spagnoli, l’Alitalia che non vola e che nessuno vuole grazie ai sindacati. Proprio i sindacati sono quelli che escono peggio dal partito democratico. Infatti si sono accontentati di una bella fetta di T.R.F.,cioè la liquidazione, da gestire sulle spalle dei gonzi dei lavoratori. La prova la danno le FS,che restano in piedi coi soldi del popolo lavoratore e che sono amministrate dal compagnuccio della Camilluccia ingegner Moretti,già uomo CGIL.
Ad proxima acta diurna