mercoledì 30 aprile 2008

Se per un piatto di spaghetti bisognerà accendere un mutuo....

" I giorni dei cerali a basso costo sono finiti", ha dichirato Dan Basse,presidente della AgResource,società di analisi dei dati sulle materie prime di Chicago. Gli incrementi dei prezzi di quest'anno paiono dargli ragione. Infatti i prezzi di soia e mais prodotti in Illinois sono cresciti rispettivamente del 75% e del 40% rispetto allo scorso anno,mentre il grano del Kansas ha regsitrato una crescita del 70% o più. Dall'analisi delle serie dei prezzi dei futures della Borsa di Chicago ( lap riam la mondo per i mercati dei generi alimnetari) si evince che si tratta di un aumento tutta'ltyror che legato al contingente ( raccolti scarsi) ma dovuto al fatto che i farmers trovano più conventiente vendere i propri prodotti alla compagnei energetiche per produrre elettricità pituttosto che farne cibo. Ma non basta questo,perchè anche milioni di persone in Asia e Sudamerica grazie al milgioramneto delel condizione di vita effetto della deprecata globalizzazione, possono psendere più denaro per comprare genre alimentari fino ad allora inarrivaibili. Detto breve, il cinese della middle class o il softerista della net company indiana può permettersi tra la ciotola di riso o un piatto di pasta o un bistecca alla texana. Ecco come si psiega l'aumento della doamnda di latte e carne ,che a sua volta incremant la domanda di creali per nutrrire il bestiame.
L'inversioen delel tendnza all'abbassamento dei prezzi dei cereali potrebbe,però,pordurre degli effetti nefasti. Infatti lr riserve stanno arrivando al punto più basso degli ultimi anni e ciò potrebbe rendere il omndo assai debole di fronte a crisi prodotte da shock da carestie o cattivi raccolti. Anche l'aumento delel superfici coltivabili ha un limite ben preciso che non può essere varcato,pena i disatri ambientali che avvennero negli States delle praterie negli anni '80 dell'Ottocento o negli trante del Novecento. Per di più il rincaro dei prezzi minaccia anche di impedire alle charities di fonire cibo alle centinaia di milioni di persone che vivono di sussidi alimnetari nei paeis del Tezo Mondo,specie nei paesi fricani marotirati da lungissime e sanguinose guerre civili e tribali. Allora come se ne esce? Anzitutto con un approccio e un utlizzo più sensato delel biotecnoligie,da non vedersi più come qualcosa di mefitico o mefistofelico ma come una straordinaria opportunità di sviluppo. Si pensi a una varietà di mais capce di reggere alle siccità, perchè dotato del gene di una pianta bisognaosa di poca acqua: rendrebbe coltivabili non solo in modo stabili gli States delle praterie, ma anche molti paesi africani e asiatici che oggi stentano a produrre cibo per sè ma addirittura potrebbero esportne per l'estro,con benfici effetti sulla propria economia. Senza contare che il bio diesel potrebbe divnetare una realtà assai conventien. Poi è necessario un necessario ripensamento della polica agricola comune,che non sia solo benefica verso i paysans de France, la Deutshlandgrundvolk o la country gentry of England, ma sia finalizzata alla realizzazione di un nuovo modello di vita e sviluppo. Ciò è tanto più vero in ragione dello psostamtneo di miloni di persone europee dalal aree urbane ai piccoli centri. Si tratta di un fenomeno che gli eurocrati ignorano. Sapranno Sarkozy,Merkel e Gordon Brown interpretare e gestire il cambiamento? A Prodi non si può cheidere nulla perchè non conta molto e soprattutto vede tutta la crisi attuale con gli schemi intellettuali di trent'anni fa.

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