martedì 13 marzo 2007

Amministrative: grandi lavori al centro,da Lucca a Vicenza.

Come sempre nella politica italiana, sono in corso grandi manovre politiche in quello che è il cosiddetto centro dello schiramento politico, cioè l'area ex,post,neo e vetero democristiana. Infatti a Lucca tutta la fu Democrazia Cristiana si è ritrovata compatta o quasi nel sostenere come candidato sindaco della Città il già sindaco e ex senatore Mauro Favilla, democristiano di lungo corso e provata esperienza. Chi scrive lotta con lui in trincea per evitare che la città cada in mano ai comunisti per la prima volta nella sua storia, poichè il candidato del centro sinistra è stato l'utlimo segretario del PCI cittadino. La scelta di Favilla era a carattere oblieé dato il fratricidio interno a Forza Italia locale, che s'è consumato nello scorso autunno del 2005 e che ha coinvolto ,con alcuni schizzi di fango, persino l'allora Presidente del Senato Marcello Pera. Passando dall'oasi bianca della Toscana a Vicenza, nota come ex sagrestia dc d'Italia, si assiste a manovre analoghe. Infatti si cerca di mettere assieme Udc, Margherita e Udeur in alternativa alla Casa delle Libertà,che una volta tanto domina le istituzioni locali, con il sindaco Huellweck e la presidenza della provincia in mano leghista. La prossima priamvera si rinnoverà la Provincia. La prospettiva del grande centro era però strumentale a imbarcare i Ds, altrimenti fuori da ogni possibilità di vittoria e di maggioranza sul territorio. Infatti i Ds avevano perfino rinviato sine die la loro partecipazione come ds vicentino all'erigendo Partito Democratico. Non stupisce che la locale Confindustria si sia imbracata in una manovra anti Cdl,perchè qui impera il credo montezemoliano del centro sinistra "ragionevole",come fu descritto da Paolo Mieli sul Corsera lo scorso anno e fu fischiato dalla base confindustriale sempre lo scorso anno e guarda un po' a Vicenza. Sia detto per inciso che sempre dalla manifestazione di Vicenza,avversa alla base NATO, nacque lo scivolone del governo Prodi al Senato lo scorso Mercoledì delle Ceneri . Peccato per Montezemolo e i suoi che i voti ancora si contino e l'operazione di sganciare l'Udc dalla Cdl del terriorio sia per il momento fallita,poichè è dubbio che l'elettorato udc avrebbe seguito una operazione centrista che fa da paravento al centro sinistra, per ostracizzare la Lega Nord e spazzare via Forza Italia. Anyway si possono trarre alcune utili indicazioni da quanto avvenuto. Primo: il vero partito di centro della Cdl, cioè Forza Italia, deve radicarsi sul territorio e strutturarsi per evitare che sorgano movimenti come quello dei popolari europei di Carollo, che hanno il solo effetto di dividere il fronte moderato favorendo le falangi di sinistra. Secondo: ogni operazione neo centrista è destinata a infrangersi contro il radicamento della Lega Nord nel settentrione,tanto che il parlamento del Nord di Bossi ha sede a Vicenza. Terzo: sarebbe bene che Confindustria si rimodulasse politicamente in senso speculare ai sindacati. Per intendersi la gestione damatiana delle relazioni industriali è l'unica che può garantire alla pmi un minimo di spes per sopravvivere di fronte ai giganti mondiali, che stanno con Prodi per ovvie ragioni. Un tecnocrate costa meno ed è più malleabile di uno che il partito che se l'è inventato. Il tempo del Senatore Giovanni Agnelli iunior per cui la "miglior politica di destra la può fare un governo di sinistra" è tramontato.Quarto : una eventuale ricomposizione della Dc in chiave alternativa al Partito democratico potrebbe avere un suo senso, in stretta alleanza con Lega e destra. È questo il quadro europeo. Si veda il partido popular di Aznar e come la Spagna è progredita con quel modello partitico. Era dietro a noi e ora ci ha sorpassato in termini di pil pro capite. Che dite? Lo capirà Casini? Mah......
Ad proxima acta diurna.

2 commenti:

Old Whig ha detto...

Interessante analisi.

Riguardo a Casini io continuo a ritenere che il suo sia solo un giochino politico, ma alla fine rimarrà nella CDL. Perchè? perchè, se davvero avesse voluto fare la stampella della Sinistra, allora:
1) non avrebbe lasciato andare via l'ala mancina dell'UDC (Follini e la sua Italia di Mezzo);
2) non avrebbe perso l'occasione della crisi appena passata.
La mia ovviamente è solo una visione personale, non pretendo di aver ragione, anche perchè non ho la tua esperienza nè la tua conoscenza dei trasformismi italici...

A presto

Tolomeo da Lucca ha detto...

Caro Salo,
può essere vero per questo giro di crisi,giacchè i voti di Casini sarebbero stati aggiuntivi alla attuale maggioranza e quidi assai poco incisivi per la ricomposizione del Grande Centro. Credo però che Casini voglia scavare la fossa all'attuale bipolarismo. Che ci riesca,è un altro discorso. Dubito infatti che la Margherita voglia sganciarsi dal progetto del Partito Democratico,per una ragione banale: le poltrone. Tutti i presidenti di provincia dell'Emila Romagna son espressione della Margherita,benchè questa conti meno d'un fico secco in quei territori. A Firenze il prossimo sindaco sarà della Margherita,complice anche un centro destra inabile a far del male al Regime rosso ma abilissimo a farsi del male. Allora a Casini non resta che fare casino nel centrodestro. Che questo convenga alla Cdl, son anni che me lo chiedo....
Salutem plurimam