mercoledì 7 marzo 2007

Se la “libera”docenza non si tinge di rosso.
Pare che sia stato scritto l'epilogo a una vicenda forse ignota ai più ma che è significativa dei tempi che viviamo. La matassa è alquanto contorta ma merita riepologarla.Il Professor Roberto De Mattei,direttore del mensile “ Radici Cristiane”, già docente associato di storia moderna a Cassino e attuale vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha concorso per un posto di docente di storia moderna presso l'Università di Perugia. Il candidato pareva avere tutte le carte in regola per ottenere quest' incarico ma scontava una grave colpa: essere stato consigliere dell'ex ministro degli Esteri Gianfranco Fini. Pertanto, quando fu nominato vicepresidente del CNR, circa trecento tra storici e intellettuali vari della nostra gauche plurielle inviarono una lettera aperta al Governo in cui criticavano il collega per “ la matrice fondmentalista di alcune sue asserzioni sui valori della laicità dello stato e del dialogo tra culture e religioni, in contrasto con i principi fondanti la nostra costituzione”. Fra i firmatari ci furono Adriano Prosperi della Scuola Normale Superiore di Pisa, Rosario Villari dell'Università di Roma “La Sapienza”, Paolo Prodi, fratello dell'attuale primo ministro e docente a Bologna, Paolo Matthiae, archeologo etc.. Sembra essere un caso di normale dialettica politica, se non che tra gli altri aderì anche il professor Giuseppe Ricuperati, docente a Torino. Ora il caso volle che quest'ultimo fosse tra docenti chiamati a valutare se lo stesso De Mattei fosse o no in possesso dei titoli per la cattedra di Perugia. È chiaro che il professor De Mattei ha impugnato la nomina di Ricuperati tra i commissari di fronte al TAR e i giudici di Perugia gli hanno dato piena ragione, asserendo tra l'altro che “ il contenuto della lettera travalica i limiti dell'ordinaria polemica scientifica in quanto esrpime avversione profonda per le convenzioni personali del ricorrente ( De Mattei ndr ) , il quale è considerato addirittura estraneo ai valori essenziali della società civile e accdemica”. Pertanto nessuno dei firmatari può giudicare se De Mattei sia idoneo o meno per l'incarico posto a concorso. Verrebbe da dire che sono parole sacrosante, se non fosse in cauda venenum. Infatti prima della fine dell'anno la commissione, sia pure orbata del membro avverso apertis verbis al candidato, ha sentenziato che il nostro non ha i titoli comunque per ricoprire l'incarico. Insomma ciò che i giudici hanno permesso, i docenti del politically correct impediscono. Da un punto di vista del merito c'è poco da aggiungere, se non rinviare alla lettura di un libello scritto quasi un secolo fa da un tale di nome Benedetto Croce , che aveva il titolo significativo “ Il caso Gentile e la disonestà della vita universitaria italiana” ( Laterza 1909). Si consoli l'amico professor De Mattei, perchè è in buona compagnia tra gli inidonei dell'Università italiana. Ma è tutta la vicenda a lasciare per lo meno sconcertati. Infatti perchè è stato inserito un commissario esaminatore che era già noto per le sue posizioni tutt'altro che benevole verso il candidato? Se i giudici non avessero accolto la ricusazione del De Mattei, come si poteva pensare che quest'ultimo potesse aspettarsi una valutazione serena e equilibrata del proprio curriculum vitae? Si può davvero credere che i commissari superstiti non abbiano espresso una valutazione(a prescindere dal merito specifico dell'opera del candidato) anche di disapprovazione per quanto deciso dai magistrati? Infatti è noto che i professori universitari sono i “fratelli maggiori del Padre Eterno”, per cui mal sopportano qualcuno che si intromette nelle loro questioni. Però dev'essere strano il loro rapporto con Dio, perchè di solito si fanno cantori di un laicismo intransigente. Volete vedere che per loro anche il Padre Eterno deve tingersi di rosso per essere tale? Si può sperare che l'Altissimo non debba incappare mai in una commissione esaminatrice come quella di cui supra. Comunque Gli spetta l'ultima parola: al Giudizio Universale non esistono appelli. Lo sapranno i nostri intellettuali radical chic?

2 commenti:

Old Whig ha detto...

Incredibile. Cose del genere accadono solo in Italia...e forse in Corea del Nord!

Pensa che invece io sto seguendo le lezioni di una Prof.ssa di Storia Moderna assolutamente politically correct: ci stiamo "soffermando" sulle malefatte dell'Inquisizione da tre settimane ormai, e con atteggiamenti tutt'altro che imparziali...le colpe dei protestanti sono sempre richiamate, ma la loro descrizione è sistematicamente rinviata ad un secondo momento...che fatalmente mai giunge...
Al contrario, la crudeltà dei cattolici è indagata a fondo e a volte pure con qualche forzatura, così, tanto per la goduria dei non pochi mangiapreti presenti.
Ovviamente poi ogni occasione è buona per ricordare le gravissime colpe degli europei in generale, colpevoli, colpevoli ed ancora colpevoli! La crudeltà delle civiltà precolombiane e la loro organizzazione sociale schiavista è invece tralasciata, sorvolata frettolosamente perchè..."non certa"...tu capisci vero?
Ieri tale docente ha persino dileggiato il papa attuale durante la lezione, ma si sa: tutti si rispettano in Italia...tranne i cattolici!

Per fortuna che sono vaccinato per codeste bassezze accademiche.

Saluti occidentali

Tolomeo da Lucca ha detto...

chissà cosa pensa quella Prof.ssa del film di Mel Gibson. Discutibile in punta storica, ma ineccepibile come ricostruzione del modus vivendi dei pre colombiani: cannibalismo a gogò ! Circa la condotta dei protestanti,suggerisco la lettura della "lettera scarlatta" della Howthorne. Istruttiva su come le donne eran trattate se impure! Streghe arrostite come nulla fosse.
Furon fatte fuori tra 60.000 e 70.000 streghe o presunte tali, in quei tempi. Ma il problema sta ala radice: basta farsi le pulci sulle colpe passate. Non ha molto senso. Impariamo da Carlo Quinto Imperatore. Quando passò dianzi alla tomba di Lutero,gli fu detto di distruggerla per dirperderne le ceneri. E l'imperatore rispose: " nno faccio la guerra ai morti. Oramai risponde al Creatore." Quanto ci vorrà perchè anche i nostri Soloni da quattro soldi imparino questa lezione banale?
Ad proxima acta diurna