mercoledì 7 marzo 2007

Le pensioni dei giudici valgono più di quelle degli altri

La pensione dei giudici è più eguale di quella degli altri.
Ne ” la fattoria degli animali” di George Orwell si legge che i maiali, al vertice della società rivoluzionaria e socialista degli animali, avevano stabilito che “ tutti gli animali sono eguali tra loro, ma alcuni sono più eguali degli altri. In particolare i maiali sono i più eguali tra tutti”. Un pensiero del genere viene nel leggere la posizione espressa dal vice segratario generale di magistratura democratica sulla paventata riforma delle pensioni dei giudici, contenuta nella finanziaria approvata lo scorso dicembre. È noto che la nostra magistratura percepisce le pensioni più consistenti tra i vari dipendenti dello Stato, come è parimenti noto che è indilazionabile una riforma dell'intera previdenza pubblica per evitare il collasso dell'intero sistema. Ci si aspetterebbe che chi più ha sia del pari disposto a più sacrificarsi per evitare il dissesto generale, se non altro perchè i giudici spesso ricoprono vari altri e ben remunerati incarichi, che permettono loro , quando sono in pensione, di arrotondare i propri redditi. Niente di tutto questo traspare dall'intervento del suddetto magistrato pubblicato su “Diritto e Giustizia” di Giuffrè editore dello scorso 14 dicembre. Infatti si legge che “ la manovra colpisce i meccanismi di scatto automatico , che tutela l'indipendenza del giudice” e che permettono di godere di benefici economici ben al di là del lavoro svolto e della qualità e quantità dello stesso. La nota si conclude con una citazione di Aristotele : “ la speranza è un sogno fatto da svegli”. Chi sa che sogni faranno i pensionati che debbono campare con cinquecento euro al mese. È certo che di speranza ne hanno ben poca, specie se finiscno di fronte a un tribunale che impega anni a emettere una sentenza. Non v'è dubbio che tutte le pensioni sono eguali, ma ve ne sono alcune che sono più eguali delle altre. Infatti è un mestiere usurante quello del giudice, al pari del minatore. Peccato che il minatore percepisca un assegno con qualche zero in meno.

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