giovedì 8 marzo 2007

Perchè il postino di Ragusa lavori come quello di Bolzano non serve l'ennesimo ente.

Da più parti si va facendo strada l'ipotesi di costituire una "Agenzia per la qualità nella pubblica amministrazione". Ne scrivono fior d'accademici e ne discutono dirigenti pubblici e sindacali. Persino il memorandum del 18 gennaio scorso tra Governo e la Triplice sindacale ( CGIL,CISL e UIL) indica nella costituzione di una "autorità amministrativa indipendente"una condizione per il rilancio della produttività della Pubblica Amministrazione. Alcuni dati rendono un'idea di come questa sia estremamente urgente. Secondo quanto riportato da uno studio condotto da Alesina,Danninger e Rostagno ( recensito sul Riformista della settimana scorsa) per spedire 100.000 lettere nel Sud d'Italia servono 1782 dipendenti,mentre al Nord ne bastano 179. Per trasportare 100.000 tonnellate di beni le ferrovie Nord impegano 71 dipendenti a fronte dei 327 del Sud. Perciò il male esiste ed è grave in termini di costi e di mancata competitività del Sistema Italia. Ma è il rimedio a non convincere. Perchè costituire l'ennesima Autorità? Non bastano forse quelle che già sono operative ( si fa per dire)nei vari rami della Pubblica Amministrazione? Inoltre il merito della soluzione proposta non convince. Perchè gli skills da preferire debbono essere informatici e statistici,mentre quelli giuridici e amministrativistici sono da porre in secondo piano? La pubblica amministrazione di tutto il mondo ( compresa quella anglosassone, dove vige una rigorosa formazione law and economics oriented) si impernia su criteri giuspubblicistici , corretti dall'efficienza e economicità da adottarsi per il funzionamento della struttura pubblica. Non per niente si parla di civil servant, nei paesi di common law, a proposito di dipendenti pubblici,per ribadire il carettere :1) codificato perchè civil;) di servizio funzionale all'utente,e non al sindacato di quelli che ci lavorano. Non pare proprio che l'enensima Autorità possa risolvere un gap di ritardi di anni. Caso mai sarebbe bene ripartire da quel gigante del diritto dell'amministrazione che fu Massimo Severo Giannini e dai suoi progetti di riforma della Pubblica Amministrazione. Ne propose diversi ma su alcuni punti era tassativo. Anzitutto escludeva il posto a vita per il dipendente dello Stato. Gli incarichi debbono essere a termine e tanto più si procede verso il vertice tanto minore deve essere la durata dell'incarico,per la ovvia considerazione che un executive dimostratosi bravo nel pubblico non ha poi difficoltà a collocarsi nel privato. Casi italiani del tipo non mancano di certo.Si pensi a Pergiorgio Celli,già direttore generale della RAI e oggi con alto incarico in LUISS. Esempio: un segretario generale di Ministero non può durare in carica più d'un biennio, da rinnovarsi ogni sei mesi. A questo s'aggiunge il secondo elemento: quello della produttività. Come si misura? Si parametra agli stessi servizi svolti in una Regione o Territorio della Unione Europa, comparabile per la siddivisione dei fondi strutturali europei. La Eurocrazia adotta benchmark precisi per fare le graduatorie. Esempio: se in Estremadura per spedire un pacco servono x dipendenti, perche in Calabria ne servono x + n altri? Ormai il termine di riferimento è l'area europea e non ci si può chiudere nello stivale. Terzo fattore: si premia la struttua pubblica che offre un servizio migliore a costo zero per il nostro disastrato Stato, perchè si ottengono ( o meglio si riprendono indietro : come diceva la Thacher " rebate back my money!") fondi UE. In definitiva non è tanto importante aggiungere nuovi enti ,agenzie,autorità o consimili strutture ma far funzionare quelle esistenti. Pare la scoperta dell'acqua calda ma non lo è. Anche perchè bisogna tener conto che uno Stato accentrato di impianto napoleonico come il nostro ,che già non riesce a recepire un federealismo sconclusionato come quello del nuovo Titolo Quinto della Costituzione, difficilmente riesce a adottare modelli come quelli della Agenzie di matrice inglese, che operano secondo i criteri non della Information Tecnology ma del management law and economics oriented. L'IT offre una validissima cassetta degli strumenti al public officer, per parafrasare Lionel Robbins, ma un'Agenzia composta solo da informatici che stila pagella ai dipendenti di enti decentrati, che confondono il personal computer con il televisore, serve a ben poco, soprattutto se si pensa che detta pagella è inutile perchè impugnabile e annullable di fronte a qualsivoglia Tribunale Aministrativo Regionale. Su come sono composti i TAR ci sarebbe d'aprire un serio dibattito, altro che aprire nuove agenzie e similia.

1 commento:

Old Whig ha detto...

Tolomeo, credo che l'ennesimo spreco delle nostre tasse non servirebbe a risolvere il problema della mancanza di efficienza...che è un problema tutto culturale.