sabato 26 gennaio 2008

Un'altra bomba contro la stabilità in Libano.

L'altro giorno è saltato per aria il rasponsabile dell'Intelligence libanese che si occupava delle indagini sulla morte dell'ex premier Rafiq Hariri. Si tratta dell'ennesimo attentato che mira a destabilizzare un piccolo ma cruciale paese per i destini del Vicino Oriente,il Libano appunto. Chi saranno i mandanti? Siria, Iran, Al-Quaeda, poco importa, ma ciò che conta davvero è che l'Europa si dia da fare perchè il Libano- senza Presidente della Repubblica dal 23 novembre scorso,il che è assai drammatico in ragione del fatto che è l'unico Capo di Stato arabo non musulmano al mondo,in quanto espressione della filo occidentale comunità cristiana del Maroniti- ritrovi la stabilità e si affranchi dal dominio siriano o iraniano o di chicchessia, per tornare ad essere cerniera tra Europa e mondo Arabo. Ma le mie son parole al vento: chiedere agli eurocrati di fare politica è come pretendare di trovare delle vergini in un bordello. Se anche vi fossero , sarebbero più sconce delle colleghe: il che avviene sovente a Brussels e dintorni,purtroppo.

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