lunedì 29 ottobre 2007

La decisione dell'arcivescovo di Lucca,mons.Italo Castellani, di trasferire il parroco di San Macario in Piano, San Macario in Monte, Fibbialla e Vecoli addolora ma non stupisce. Non è certo il caso di difendere le scelte di un arcivescovo che non è certo il non plus ultra in termini di opionioni e prese di posizione, che anzi spesso non sono condivisibili , bensì esecrabili e esecrande . Si pensi al suo favor per i DICO.Ma il caso della rimozione del curato era a carattere obbligato,stante la mancanza di preti sul territorio e l'invecchiamento dei quelli già “in servizio” . Caso mai è il suo modus operandi che lascia perplessi. Infatti non si capisce perchè trovi difficoltà a individuare un sostituto,con il rischio che le suddette parrocchie siano senza curato per un tempo indefinito, mentre Arancio e Marlia sono state prontamente ricoperte. Non si vuole credere che l'arcivescovo valuti l'oltreserchio una zona pastorale di serie B, ma certo non ci fa una bella figura sotto il profilo organizzativo a lasciare scoperta un'area ampia e complessa come questa. Forse se facesse meno pubbliche relazioni e dedicasse più tempo alla Curia sarebbe meglio. Ma magari è chiedere troppo.

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