domenica 28 ottobre 2007

La flat tax come elettroschok salubre per la nostra economia.

Il sistema Italia, cioè l'insieme delle attività produttive arbeitenden sul territorio italiano, mostra sempre maggiori difficoltà a seguire i trend di sviluppo non solo dei paesi "emergenti", cioè Cina e India, ma anche degl altri paesi dell'Eurozona, quei paesi europei che hanno adottato l'euro. Infatti nel decennio dell'euro ( si tenga conto che l'euro è divenuto divisa monetaria effettiva di riferimento dei menrcati finanziari dal 1 gennaio del 1999) la crecita media annua dell'economia italiana è stata la metà di quella spagnola e un terzo di quella irlandese. Le nostre aziende e le nostre famiglie pagano più tasse dei paesi competitors ma ottengono molto meno in termini di servizi e opere dallo Stato. Perchè? La gran parte dell'introito fiscale vieni dissipato in mille rivoli di spesa pubblica per lo più priva di una ricaduta utile sul territorio in termini di competitività, ma funzionale al mantenimento di infinite cricche clientelari. Come se ne esce? Un modo potrebbe essere prevedere l'aliquota unica sui profitti di impresa, sulla falsarifa della trés celébre flat tax. Questo marchingegno fiscale ha permesso a Stati come Spagna e Irlanda, Lettonia e Finlandia di dimezzare i disoccupati e raddoppiare il reddito in dieci anni. Le minore entrate sono state compensate dal taglio della spesa. Tremonti , tre anni e mezzo fa, ci provò e fu decapitato ( ah les doléances del centro destra governante ma non imperante!) dall'allora sub governo Fini-Casini. Se dovessero tornare al Governo, riuscirà il centro destra a attuare questa politica?

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