domenica 23 dicembre 2007

Chi tocca Unipol, deve chiudere. Vedi alla voce Isvap.

Nella finanziaria monstre, approvata l'atroieri tra gli innumerevoli emendamenti, ve n'è uno che sopprime, con effetto immediato, l'Isvap, cioè l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni e assegna le sue competenze alla Banca d'Italia. Si dirà che è una importante opera di semplificazione amministrativa, dato che sono pochi i paesi in Europa che prevede un ente specificamente preposto alla vigilanza del settore e del mercato assicurativo. Peccato però che l'Isvap, diretta dall'ex manager dell'Ina-Assitalia Giancarlo Giannini ( piccolo particoalre:nominato dal Governo Berlusconi), oltre ad aver inflitto svariati milioni di multe alle compagnie assicurative per abuso di posizione dominante, fu anche l'unico ente a essersi opposto- ritardandola di tre mesi,che furono letali per i desiderata dei furbetti del quartierino- alla scalata di Unipol su Banca Nazionale del Lavoro ( quella per cui Fassino pare abbia detto in conversazione telefonica a Consorte, capo di Unipol,"abbiamo una banca!"). Sorge il sopetto che la soppressione sia una punizione. Sospetto che diviene certezza quando si vede chi è l'autore dell'emendamento: l'ex ds Pierluigi Bersani, antoco sodale del mondo Unipol. Quando si dice il caso!

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