sabato 29 dicembre 2007

Nel Kossovo è innescata una bomba ad orologeria.

Pochi se ne ricordano ma la disgregazione della Yugoslavia di Tito partì proprio dal Kossovo nel 1989, allorchè l'allora leader comunista e nazionalista serbo Milosevic negò l'autonomia a questa regione,cruciale nella storia e tradizione serba. Da lì sorse il timore di sloveni e croati di fare la stessa fine degli albanesi e pertanto proclamarono,nel 1991, l'indipendenza, spalleggiate dalla Germania di Kohl. Mai scelta politica fu più disastrosa ( e il cancelliere germanico l'ha pubblicamente riconosciuto, facendo coram populo ammenda). Infatti dall'indipendenza slovena e croata si passò rapidamente a quella della Bosnia,che era divisa in tre etnie( croata,serba e bosniaca) che si ammazzarono per anni in attesa che il conflitto avesse termine per intervento americano, mentre la Commissione europea si trastullava a sfornare piani di pace validi platonicamente. Frattanto il conflitto ritornava al Kossovo,finchè l'intervento Nato del 1999 poneva fine al massacro in atto tra serbi e albanesi ( tra l'altro anche quella guerra non ebbe placet Onu,per via del fermo veto di Russia e Cina). La vittoria dei giorni scorsi, alle elezioni kosovare, degli indipendentisti pone il problema di che fare di questa regione. Sembrerebbe facile prendere atto de iure dell'indipendenza de facto del Kosovo, se non che ciò innescherebbe un effetto a catena micidiale sugli equilibri precari dell'intera area balcanica. Difatti nell'ex repubblica iugoslava di Macedonia un terzo della popolazione è albanese e aspirerebbe all'indipendanza come quella kosovara, mentre i serbi di Bosnia vorrebbero essere annessi alla Serbia, che è ridotta ai minimi termini territoriali anche in ragione dell'indipendenza e secessione del Montenegro. Inoltre è difficile valutare quali effetti l'indipendenza kosovara produrrebbe su regioni già precarie come il Sangiaccato in Montenegro e la Voivodina ungherese in Serbia,per non dire dei turchi di Bulgaria ( paese membro di NATO e Unione Europea). Insomma : conviene scatenare una nuova serie di guerre balcaniche? E poi l'amministrazione USA sarebbe disposta a riesporsi sul fronte balcanico ( su cui gravano da sempre gl'interessi di Russia e Turchia, potenze tutt'altro che secondarie e inutili su altri scenari come quelli mediorientali) mentre in Pakistan,Afghanisttan e Iraq rischia di deteriorsi un equilibrio interno ottenuto con grandi sacrifici? Visto dall'Iowa, non c'è molta differenza tra mandare soldati e dollari a Pristina o Baghdad, se non il barile di petrolio. In tempi di cento dollari al barile, non è una differenza da poco. Ma gli eurocrati di Brussels sapranno quanto influisce il costo del gallone di oil sulle elezioni americane?

5 commenti:

Old Whig ha detto...

Tolomeo, io credo che la soluzione migliore sarebbe un compromesso: statuto di larga autonomia per tutto il Kosovo, che però formalmente resti parte della Serbia. Che ne pensi?

Tolomeo da Lucca ha detto...

Ottimo,sono d'accordo,il problema è vedere se sono d'accordo serbi e albanesi. Temo che al punto in cui sono arrivate le cose sia impossibile questa opzione.

Old Whig ha detto...

Eppure mi pare l'unica percorribile, considerando anche che la Russia si opporrebbe ad un'indipendenza totale del Kosovo...

Emanuel ha detto...

Sul piatto ci sono due opzioni che potrebbero essere praticabili: o quella suggerita da Old Whig, oppure convincere la Serbia a concedere l'inidpendenza in cambio dell'entrata nell'Ue. La seconda opzione potrebbe rimettere in subbuglio l'intera regione balcanica, e non solo. Forse conviene insistere sulla prima. Non vedo molte altre opzioni.
Buon anno
Emanuel

Tolomeo da Lucca ha detto...

Il punto è valutare se sia percorribile per gli albanesi, che si sono convinti di avere diritto a una piena indipendenza. La Russia non consentirà all'indipendenza del Kossovo a meno che non le sia lasciata mano libera in Caucaso e Ucraina,ma dubito che gli Usa l'acconteteranno.
Caro Emanuel, la tua proposta potrebbe essere l'uovo di Colombo a condizione che gli eurocrati di Brussels la smettano di pensare all'Europa solo in termini monetari e finanziari. Ma credi che arriverà mai quel giorno? che cioè i Padoa Schioppa e simili ragioneranno in termini politici e non meramente ragioneristici?
Buona anno anche a te e old Whig!