sabato 29 settembre 2007

Il citazionista/8.I think tank e la rivoluzione conservatrice d'America.

"Fino a gli anni Ottanta il partito repubblicano non aveva mai avuto intellettuali di rilievo.(...) tutto questo cambiò con Ronald Reagan,un individuo decisamente non -intellettuale. Non solo gli intellettuali d'appartenenza repubblicana vennero nominati in posti governativi di importanza strategica;ma una vera e propria intellighenzia conservatrice fece il suo ingresso tra il personale e nelle pagine dei commenti di importanti quotidiani,rotocalchi,riviste e televisioni. Molti di loro divennero ricercatori a tempo pieno nei think tank conservatori. Solo quindici anni fa "intellettuale conservatore" era un ossimoro. Ora è diventato un importante settore produttivo(...). Tra dieci,venti,trant'anni la nascita di una intellighenzia conservatrice sarà vista come un grande contriburto, forse il maggiore della rivoluzione reaganiana. Qualunque cosa accada al partito repubblicana, gli intellettuali conservatori manterrano in vita il conservatorismo a livello nazionale". Theodore Lowi, "Prima e al di là del conservatorismo. Ideologia e Politica negli anni novanta", 1992.
Poi c'è chi dice che Reagan era una capra.

2 commenti:

Old Whig ha detto...

Un altro motivo per cui non ringrazieremo mai abbastanza Ronald.
Peccato che in Italia la parola intellettuale resti ancora legata alla Sinistra.

Tolomeo da Lucca ha detto...

Sta a noi smentire questo preconcetto stupido e non sarà facile,ma esaltante