sabato 29 settembre 2007

Il nuovo Patto d'acciaio.

Pochi se ne sono accorti nei giorni scorsi (magari perchè è in atto una brutale repressione in Myanmar) ma è stato stipulato un novello Patto d'acciao tra alcuni galantuomini dello scenario internazionale. Si tratta di Ahmadinejad, Presidente della Repubblica islamica di Iran,Hugo Chàvez,caudillo del Venezuela, Fìdel Castro,padrone di Cuba e Morales,caudillo della Bolivia. L'occasione è stata fornita dalla sessione generale della Nazioni Unite dei giorni scorsi. I quattro o i loro delegati per gli affari esteri hanno colto la circostanza per riunirsi e fissare alcuni punti in comune, che sono assai inquietanti. Tra tutti spicca l'utilizzo della rendita petrolifera per finanziare le loro politiche di riarmo e il terrorismo internazinale. Ma cosa può accomunare gli ayatollah iraniani e i caudillos rossi o neri della America Latina? Un mastice che già unì regimi a suo modo differenti come quello nazista,fascista e nipponico imperiale settant'anni fa : l'odio viscerale e profondo verso tutto ciò che sa di Ociddente,cioè verso l'America, posto che l'Europa è ormai in avanzata fase di decomposizione conseguente all'islamizzazione. Così l'asse del jiadhismo islamico ( Iran,Siria,Hizbullah,Hamas e compari) trovano un forte alleato nel caudillismo poulista e qualunquista del Sudamerica. Non per nulla li uniscono una medesima concezione dello Stato Sociale come strumento di consenso e controllo sulla società civile,pagato e mantenuto tramite la rendita da petrolio, oltre a una spiccata volontà militarista ,che fa il paio con un dispotismo monocratico dai caratteri messianici. Tutto già visto ai tempi del trio Hitler,Mussolini, Tojo, cui s'aggiunse per ragioni tattiche e tecniche Stalin. Ecco come si spiega il plauso e l'appoggio che i nipotini di Stalin, c'ést a dire i no-global,i pacifisti, gli anarco insurrezionalisti, i Caruso e gli Agnoletto, etc. danno alla banda dei Quattro che imperversa nel mondo: sperano di sovvertire il capitalismo e le democrazie. Peccato che tra loro e Stalin corra l'abisso della coerenza : almeno il tiranno georgiano viveva spartanamente,non accettò mai di beccare i lauti stipendi dei Parlamenti delle democrazie borgesi, come le chiamava. Nè soprende il silenzio dei nostri opinions leaders su questa convergenza d'affari tra tiranni tanto loschi. Le nostre grandi firme sono troppo occupate a dimostrare che il "liberismo è di sinsitra"come titola un libro di Alesina -Giavazzi,oppure a dare addosso a Israele,perchè è un "regime segregazionista" verso gli arabi,come scrisse un columnist di Repubblica. Impegnati come sono a cercare pagliuzze tra loro, non vedono le minacce che incombono sull'Occidente.

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