sabato 22 settembre 2007

No al giornalismo tifoso:da che pulpito viene la predica.

È delle settimane scorse il documento di pesante censuara e di vera e propria intimidazione a danno di Magdi Allam,pubblicato su Reset numero 102. Di che colpa sì è reso colpevole il vicedirettore del Corriere della Sera? Allam, nel suo ultimo libro, ha accusato lo scrittore Massimo Campanini di antisemitismo e di fingere di ignorare il pericolo islamista. Il reprobo scrive inter alia che " il caso del Professor Campanini non è l'unico. L'Università italiana pullula di professori cresciuti all'ombra delle moschee dell'Ucoii,simpatizzanti dei fratelli musulmani,incosapevolmente o irresponsabilmente collusi con la loro ideologia di morte". Per sì gravi asserzioni,la Rivista Reset ha publicato un documento di censura cui hanno aderito ben duecentocinquanto tra docenti,ricercatori,giornalisti,scrittori e intellettuali. Tra gli altri vi sono Ombretta Fumagalli Carulli, David Bidussa, Paolo Branca,Giancarlo Bosetti. Insomma la créme de la crémiere dell'intellighencjia cattolico progressista, unita al più pavido mondo laico. I contenuti del documento stigmatizzano il "razzismo culturale"che emergerebbe dalle tesi di Allam,quasi che non sia lui costretto a vivere sotto scorta. Non c'è proprio nulla di nuovo sotto il sole del nosttro progressimo intellettuale. Dei molti esempi citerò quello della morte dell'anarchico Pinelli (accusato da un comunista,il tassista Rolandi,di essere tra gli autori della strage di Piazza Fontana del 1969) falsamente attribuita al commissario Calabresi. Lotta Continua ( un movimento etremista di sinistra,in cui hanno militato non pochi tromboni liberal di oggi....) pubblicò un documento in cui si invitava al linciaggio del commissario Calabresi,cui aderirono oltrre quattrocento tra intellettuali,professionisti,docenti e ricercatori,tra cui Eugenio Scalfari,Giorgio Bocca,Paolo Portorghesi, Alberto Asor Rosa e Francesco Alberoni. Di lì a poco Calabresi fu massacrato da un gruppo armato di estrema sinistra, mentre le inchieste reiterate della magistratura ( condotte da toghe rosse come Gerardo D'Ambrosio,che oggi è senatore dell'Unione)accertarono l'estraneità di Calabresi nella tragica morte di Pinelli,precipitato da una finistra della questura di Milano. Naturalmente nessuno dei sottoscrittori il manifesto ha ritrattato. Purtroppo cambiano i tempi,ma resta il turpe conformismo della casta intellettuale italica.

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