domenica 2 settembre 2007

Le scelte di riarmo a carattere obbligato della Russia.

La Russia dell'ultimo Putin pare imboccare una strada di riarmo e competizione geo-strategica su larga scala con gli Stati Uniti e per questo imposta una collaborazione con i vicini d'Asia:Cina ,Kazakistan e altri stati dell'Asia centrale. Vi è chi paventa un ritorno della guerra fradda. Sarà poi vero? Se ne può dubitare,per almeno tre motivi. Primo di tutti è la situazione di degrado demografico che sta vivendo la Russia e che la sta portando a avere una popolazione che di anno in anno decresce per effetto dell'emigrazione. Non è una questione da prendere alla leggera perchè già adesso gli alti comandi dell'armata russa trovano difficoltà a reclutare truppe sufficienti da mandare in Cecenia per la guerra caucasica. Ci si può figurare se potranno tenere in piedi il terzo esercito al monodo per effettivi ancora per molto. Difatti la Russia dispone di una proiezione geostrategica sbilanciata a favore delle armi convenzionali e dell'esercito (si pensi solamente alla sorveglianza delle frontiere di un paese di quelle dimensioni) a discapito di tecnologie avanzate e marina. Ciò è dovuto alla conformazione geografica della Russia,circa 17 milioni di km quadrati di superficie che vanno dai confini dell'Unione Europea ( Kaliningrad era la capitale della Prussia orientale) fino alle coste di fronte all'Alaska, uno dei 50 stati d'America. Il secondo è legato all'irredentismo fondamentalista islamico di cui la Cecenia è solo la punta dell'iceberg e enmmeno la più pericolosa. Focolai sono rintracciabili in tutto il Caucaso, poi in Crimea, sugli Urali, nel Tatarstan etc. Già oggi l'Islam è la prima fede di Russia per numero di praticanti e ciò per effetto della distruzione della chiesa Ortodossa russa perseguitata dai sovietici. Il terzo è la sostanziale e storica rivalità con la Cina,assai più profonda di quelle storicamente avute con le potenze europee. Non bisogna dimenticare che per i cinesi i trattati con cui i russi nel corso dei secoili si sono appropiati della Siberia e in particolare delle regioni della ricchissima oblast' pacifica e ultramancese sono etichettati come trattati ineguali,cioè alla stregua di quelli con cui Regno Unito,Francia,Germania e Giappone strapparono concessioni territoriali e privilegi al Celeste impero. Pertanto i cinesi hanno la ferma convinzione di ricuperare tutto e riportare i confini dell'Impero di mezzo a reinglobare quelle terre,che oltretutto servono moltissimo per lo sviliuppo dell'economia cinese affamata di materie prime e risorse naturali. Del resto i cinesi hanno recuperato Hong Kong e Macau, perchè dovrebbero renunziare alle terre nordiche? Dal loro punto di vista non ne hanno intenzione nè hanno torto. Ora i russi non hanno l'anello al naso,come gli europei con gli arabi e i maomettani, e sanno benissimo i rischi che corrono a stringersi a una Cina che vuole per lo meno un terzo della superficie della ferderazione russa. Perciò impediscono l'insediamneto di cinesi nell'oblast' di Vladivostok. Ma hanno necessità della Cina per combattere i fondamentalisti ( nemici dei cinesi pure) e per contare di più nelle relazioni con l'America. Ecco spiegato l'accordo di coopoerazione coi cinesi:tattica spregiudicata per evitare di avere un peso sempre minore nelle relazioni internazionali, cioè per evitare di diventare un rimpianto di Grande Potenza,come è successo agli stati europei, per capirsi, come Francia e Germania in primis.
Ad proxima acta diurna

2 commenti:

Old Whig ha detto...

La Russia secondo me non si avvia verso il declino, per un semplice motivo: l'energia. Tra le grandi potenze del mondo, la Russia è l'unica ad avere riserve energetiche abbondanti ed anzi in eccesso, tanto da esser sempre in cerca di compratori.
Anche per questo credo che sarebbe importantissima una più stretta collaborazione tra noi europei e i russi. Noi potremmo essere mediatori politici rispetto agli USA, loro potrebbeo fornirci tutta l'energia di cui abbiamo bisogno.
Certo, questo è un progetto geopolitico ambizioso, ma non è colpa mia se questa Europa non sa reggersi in piedi. Il migliore e più attivo in questo momento è Sarkozy, peccato che egli giochi per la sua Francia, non per tutto il vecchio continente!

Tolomeo da Lucca ha detto...

E che ci fa con l'energia se non ha un tessuto sociale,economico e politico ( anche a voler sorvolare su quello culturale) incapace di valorizzarla? nulla,se non venderla e con il ricavato coltivare sogni imperiali. Ma le chiavi della sua forza sono in mano al compratore,cioè l'occidente. Nessuno in America o Europa ha interesse alla bancarotta della Russia,perchè sarebbe la catastrofe. Ma la Russia è in declino , su questo concordano tutti gli osservatori ma pure ne sono consapevoli i russi medesimi,che infatti cercano di rimediarvi. Ma è in declino da decenni,dall'età crucioviana almeno,quando vi fu la divaricazione del Pil tra USA e Urss. Oggi ne paga il fio in pieno. Sono più le carenze europee che la rendono forte,prima tra tutte quella energetica per l'appunto. Sai quante auto mandersti avanti con il biodiesel da mais,invece che ingrassare vitelli fuori mercato? Dubito poi che si affiderebbe agli europei ( incluso Sarkozy) per trattare con gli americani:preferisce farlo in proprio e non ha tutti i torti. Torno a dire che reputare la russia occidentale è un madornale errore,perchè è come dire che tutte le Russie si identificano in San Pietroburgo. Non è così. Ti pare che l'Italia finisca al Po? purtroppo ci sono anche le regioni a sud del Po e la Sicilia e le altre isole. Così,moltiplicato per mille, è la Russia. Nno per nulla Churchill la definiva " un enigma dentro un mistero". I russi hanno tanto sangue asiatico e un passato più asiatico che europeo: ciò è incontrovertibile. Sta all'Occidnete non perderla e difatti la foraggiamo con le energie.