sabato 22 marzo 2008

Di Pietro sta costando caro a Veltroni.

Il segretario del Pd Veltroni ha fatto un'importante apertura in tema di “obbligatorietà dell'azione penale”sul Riformista dell'altro ieri. Si tratta della presa d'atto dell'abuso di questo importante principio giuridico da parte di certi settori ideologizzati e senza scrupoli della magistratura,che oltre tutto tengono in ostaggio larga parte della magistratura tutta con il loro fanatismo e il loro intransigentismo. Se non che cose dice Di Pietro? Che quanto riferito da Veltroni in quell'articolo trova la sua più totale contrarietà e che non è contenuto nei programmi sottocritti dal suo micropartito, l'Italia dei Valori ( immobiliari,chiosano alcuni malevoli mlapensanti,facendo riferimento alle molteplici cointeressanze immobiliari di Di Pietro e famiglia nel partito da lui e dalla moglie fondato e posseduto: la magistratura a questo proposito che fa?), con il Pd. Per di più Di Pietro non perde occasione per attaccare e distinguersi dal Pd, sottolineando come sia il suo partito il vero guardian della legalità in Italia. Insomma pare che il vice di Veltroni sia Di Pietro, altro che l'evanescente Franceschini. Siamo sicuri che la scelta veltroniana di fare l'intesa con i giustizialisti di Di Pietro e con i garantisti abortisti della Bonino ( lasciando fuori i socialisti di Boselli....) sia stata proprio saggia e giusta? I conti si faranno la sera del 14 aprile. Per qualcuno saranno salati.

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