domenica 30 marzo 2008

Massimo D'Alema, un ministro degli Esteri a mezzo servizio.

Nelle ultime settimane Massimo D'Alema, alla guida del più rilevante ministero del Governo Prodi,cioè gli Affari Esteri,oltre chè vice premier e già primo monistro e per lunghi anni leader della sinistra post comunista, spicca per la sua assenza ai vertici internazionali e comunitari,dove manda sottosegretari o ambasciatori, quando altri paesi ,anche meno importanti dell'Italia, mandano i titolari dei ministeri degli Affari Esteri. Quest'assanza genera malevoli commenti negli ambienti internazionali e indebolisce il peso negoziale italiano su tanti dossiers- dall'Alitalia all'Expo , passando per questioni come le riforme dell'Unione Europea come i vertivi NATO,per tacere delle molteplici crisi internazionali. Possibile che un paese come l'Italia debba avere un ministro degli Esteri a mezzo servizio?

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