sabato 22 marzo 2008

La solitudine di Prodi.

In questa campagna elettorale alla camomilla spicca l'assenza del Presidente del Consiglio – in carica ma dimissionario- ovverosia di Romano Prodi. Pare che nessuno lo vaglia più mentovare né rammentare. Passi per i suoi compari del Partito Democratico che hanno ben poco da addittare di buono alla pubblica opinione, ma sorprende il silenzio del centro destra. Possibile che non venga loro in mente che basterebbe citare un'epitome delle baloradaggini, fatte dal Governo in venti mesi, per fare la migliore delle propagande possibili? Invece non soprende che VeltrOzio voglia far obliare Prodi. Infatti ne aspira a prendere totalmente il posto e subentrargli nella gestione del Pd. Ci riuscirà? Se ne può dubitare. Anzitutto l'operato di VerltrOzio ( si fa per dire) al Governo è inscindibilmente legato al primo esecutivo di Prodi,di cui era vicepresidente. Poi i prodiani sono tut'altro che scomparsi all'interno del Pd e nel caso in cui il risultato del partito sarà inferiore al range 35-38% ci sarà da temere un redde rationem all'interno dei Democratici. Stante la natura vendicativa e permalosa di Prodi, il gatto Felix- Valtroni farebbe bene a spendersi molto più di quanto abbia fatto sinora in campagna elettorale, se non vuole trovarsi affettato dal redivivo Prodi.

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