domenica 30 marzo 2008

La magistratura turca è l'ultima ridotta della laicità dello Stato kemalista.

Ormai in Turchia si sta giuocando l'ultima partita tra i resti dello stato laico, creato da Kemal Ataturk, e le forze cripto fondamentaliste di Gul e del primo ministro. Infatti la richiesta di una corte d'Appello turca di sciogliere il partito di Governo, perchè inquinato con elementi estremisti e fondamentalisti islamici che minano le fondamenta areligiose dello Stato turco(come volute e impostate da Kemal negli anni Venti e Trenta del secolo passato) pare essere l'ulitma prova per ostacolare la deriva fondamentalista in Turchia. Il vero oggetto del contendere è costituito dalle nomine alla Corte Costituzionale turca, che saranno fatte dal Presidente della Repubblica turca, Gul appunto, eletto dal partito di Governo islamista. Per impedire che nomini giuristi foloislamici, la magistratura ha accolto un ricorso di un movimento di diritti civili che dichiara illegittimo il partito oggi al Governo in Turchia, perchè in sostanziale continuità con i partiti confessionali che erano già stati sciolti a metà degli anni Novanta. Gli effetti politici dello scioglimento del partito di Gul potrebbero essere pesanti per gli equilibri della Republica turca, ma forse si rischia di più a permettere l'islamizzazione dell'ultimo baluardo laico d'Anatolia. Una magistratura islamizzata sarebbe il colpo di grazia a ciò che resta di aconfessionale in Turchia. Purtroppo l'eurocrazia di Brussels si è schierata con i fondametalisti, dato che la Corte di Giustizia di Strasburgo ha dichiarato illegittimo il provvediemnto della Corte d'Appello turca. Ah, i guasti della cattiva magistratura!

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